Ci sono alcuni posti vicino Pescasseroli dove le persone non vanno spesso a passeggiare. In questo posto però la mano dell’uomo è ancora visibile. Circa 10 anni fa, un enorme incendio distrusse la splendida pineta che ricopriva la montagna. Il fuoco, dopo averla divorata, fu fermato dalla faggeta che la circondava. Come soldati in difesa di un castello, i primi faggi che incontrarono il fuoco, formarono una barriera che non permise al fuoco di propagarsi. Il prezzo pagato fu però alto, tutti i primi alberi del bosco di faggio persero la vita, ma rimasero in piedi e adesso, come alfieri, ci ricordano di quanto alcuni uomini siano malvagi nei confronti della natura.
Noi siamo stati in questo posto nei primi giorni di Settembre. Era da tanto tempo che non ci tornavamo e con nostra infinita gioia, abbiamo potuto osservare che la vita selvaggia si è riappropriata di questo territorio. Durante la salita è stata una cerva a farci gli onori di casa, quasi stupefatta della sorpresa inaspettata!
Subito dopo essersi ricongiunta al branco, con eleganti balzi, tutti i cervi hanno saltato i tronchi caduti a terra e si sono rifugiati nel folto del bosco.
Mentre tutto intorno il paesaggio è dominato dai faggi colpiti dall’incendio.
Dalla cima della montagna è possibile scorgere da un lato il paesino di Bisegna,
e dall’altro la valle del Campo con le vacche marchigiane al pascolo.
Poco oltre abbiamo incontrato altri cervi, un maschio molto timido è scappato velocemente, mentre le femmine, più coraggiose, si sono lasciate fotografare. Il tutto tra un’alternanza di alberi addormentati e vita che scorre frenetica.